Architetto Francesco D'Ercole

Lapides cordaque micant

Mario Praz

“La verità è che a Kelly piaceva casa mia, direi che le piaceva più della sua, e in fondo è comprensibile e la diceva lunga sul suo gusto, che già da bambina si manifestava con lucidità. O con grande ostinatezza, che forse è la parola più appropriata. In questo paese abbiamo sempre confuso la lucidità con l’ostinatezza, non le pare? Crediamo di essere lucidi, ma in realtà siamo ostinati. In questo senso, Kelly era molto messicana. Era ostinata e testarda. Più testarda di me, e ho detto tutto. Perché la mia casa le piaceva più della sua? Perché la mia aveva classe mentre la sua aveva solo stile, capisce la differenza? La casa di Kelly era bella, molto più comoda della mia, con più comfort, voglio dire, una casa luminosa, con un salone grande e piacevole, l’ideale per ricevere visite o dare feste, con un giardino moderno, con l’erba e il tagliaerba, una casa razionale, come si diceva in quegli anni. La mia, come può vedere, perché è questa, anche se naturalmente molto più trascurata di com’è adesso, un palazzone che puzzava di mummie e di candele, più che una casa una gigantesca cappella, ma in cui erano presenti gli attributi della ricchezza e della continuità del Messico. Una casa senza stile, a volte brutta come una nave affondata, ma di classe. E sa cosa vuol dire avere classe? Vuol dire essere, in ultima istanza, sovrano. Non dovere nulla a nessuno. Non dover dare spiegazioni di nulla a nessuno.”

Da Roberto Bolaño, 2666, pag. 643, Adelphi Edizioni 2007, traduzione di Ilide Carmignani.

Casa V. in dimora storica - Lecce

Siamo in uno dei più scenografici palazzi del centro storico di Lecce. Di origini settecentesche, appartenuto ad un vescovo e a varie famiglie aristocratiche, finisce alla fine del XIX° secolo in proprietà ad un ricco commerciante di stoffe di origini napoletane. Rimasto incompleto nel progetto del 1740 circa, per la morte del proprietario durante i lavori di ricostruzione, il nuovo proprietario decide di terminarlo rispettando l’originaria ricca decorazione settecentesca che fa da ispirazione ad un’opera di ampliamento e sopraelevazione.

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